Analisi
La situazione sinottica attuale vede l’Anticiclone delle Azzorre con i suoi massimi posizionato sull’area est-atlantica, quindi non lontano dalle sue classiche zone di competenza. Al contempo sulle latitudini settentrionali scorrono varie perturbazioni in viaggio da ovest ad est coadiuvate da un getto piuttosto teso in uscita dal continente americano e scarsamente propenso a particolari ondulazioni.
In mezzo a queste figure bariche scorrono dei flussi temperati oceanici che di tanto in tanto portano della nuvolosità o se non altro una certa variabilità del tempo, accompagnato però solo a tratti da precipitazioni, spesso deboli ed occasionali, e segnatamente sui settori maggiormente esposti, che nel caso dell’Italia li ritroviamo naturalmente sulle regioni tirreniche e nord-occidentali. In tale situazione invece le altre zone risultano mediamente più protette con schiarite generalmente più presenti.
In tale fase le temperature tendono ad oscillare su valori non lontani dalle medie climatiche del periodo, in particolare per le regioni centro-settentrionali, mentre in alcune fasi possono risultare un po’ sopra norma al sud maggiormente esposto a flussi più miti sud-occidentali ed in genere maggiormente stabilizzanti.
Primo step
Un modesto cavo d’onda andrà ad interessare a breve l’area iberica, coadiuvato da un parziale sbilanciamento dell’azzorriano verso l’oceano, con la nascita di una moderata perturbazione tra la Spagna meridionale ed il mediterraneo sud-occidentale, in graduale movimento verso est.
Riguardo l’Italia, avremo le prime avvisaglie domenica soprattutto sui versanti occidentali e Sardegna, con qualche debole precipitazione qua e là, mentre altrove le condizioni risulteranno migliori con al più della nuvolosità e tempo più asciutto, con schiarite anche ampie tra le zone del basso adriatico e ioniche.
Tra lunedì e martedì tale perturbazione farà ulteriori passi verso levante andando quindi ad interessare anche il resto delle regioni centrali e successivamente quelle meridionali, con ultimi effetti su quest’ultime nella giornata di mercoledì, al termine della quale avremo un definivo allontanamento verso le zone balcaniche, ed al contempo una nuova rimonta di un cuneo anticiclonico da ovest, che porterà quindi un miglioramento.
In questa fase le temperature seguiranno il classico schema dei passaggi frontali, quindi un rialzo nella prima fase ed una successiva diminuzione al passaggio del fronte freddo post-perturbazione, anche se gli scostamenti termici saranno moderati visto che parliamo di piccoli cavi d’onda.
Secondo step
Tra la fine di mercoledì e la prima parte di sabato sembra probabile una situazione che vede la distensione di un lungo cuneo anticiclonico lungo i paralleli tra l’atlantico e buona parte del mediterraneo, al di sopra del quale scorre un vivace flusso oceanico che pilota varie perturbazioni sulle medio-alte latitudini.
In tale fase il nord-Italia è spesso lambito se non interessato da instabilità con temperature più contenute, mentre le regioni meridionali saranno caratterizzate da condizioni decisamente più stabili e con temperature più miti, sopra la media del periodo. Un po’ in “mezzo al guado” le regioni centrali, con parziale nuvolosità specie sui versanti occidentali ma con scarsi fenomeni.
Terzo step
Qui iniziamo a parlare di lungo termine e come sempre vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti. In linea di massima ci si aspetta che entro la metà del mese la corrente a getto in area atlantica sia più incline a maggiori ondulazioni con l’anticiclone delle Azzorre che sembra possa assumere una posizione maggiormente meridiana, favorendo quindi anche scambi termici maggiori oltre che un aumento dell’instabilità atmosferica anche verso le latitudini inferiori.
Ovviamente è sempre da valutare magnitudo e traiettoria delle eventuali perturbazioni, ma è possibile ipotizzare una tendenza ad un aumento delle occasioni instabili, alternate a periodi più tranquilli, situazione che dovrebbe essere poi la caratteristica intrinseca del periodo in esame. ■
a cura di Stefano Salamanna