Situazione 

Un’ondulazione abbastanza pronunciata della corrente a getto in area atlantica ha causato di risposta sul proprio lato ascendente l’approfondimento di un possente promontorio anticiclonico, il quale sta dominando su buona parte dell’Europa centro-occidentale.

Dalla mappa di pressione al suolo a cura dell’Istituto di Ricerca in Meteorologia presso l’Università di Berlino (Freie Universitat Berlin), notiamo come domini la figura anticiclonica denominata “Nicole”, che abbraccia come già detto buona parte delle zone centro-occidentali del Vecchio Continente ove negli ultimi giorni ha apportato, oltre che un clima per lo più stabile e soleggiato, temperature massime diurne decisamente sopra la norma del periodo con le anomalie più vistose sull’Europa Centrale, con valori che sovente hanno raggiunto le medie estive di quelle zone.

A nord della figura anticiclonica disposta con la classica forma ad omega, troviamo la depressione “Rama”, figlia di una circolazione oceanica relegata però ad alte latitudini, ed un’area depressionaria secondaria sul Mediterraneo orientale, dove scorrono correnti decisamente più fresche dall’est Europeo associate a dell’instabilità tra Grecia e Turchia.
Proprio questa dinamica ha indirettamente condizionato le vicende termiche delle estreme regioni meridionali che si sono trovate sul bordo orientale dell’anticiclone europeo con correnti più temperate dai quadranti settentrionali, e temperature che non si sono discostate granché dalla media stagionale di riferimento.

 Evoluzione: primo step
Nella giornata di mercoledì avremo ancora una situazione generale pressocché simile, nonostante un leggero calo di geopotenziali del promontorio stabilizzante, con temperature ancora di diversi gradi sopra la norma sulle zone dell’Europa centrale (nord-Italia compreso). L’estremo sud, e quindi anche le nostre zone, sarà invece ancora ai limiti poiché ancora indirettamente influenzato dagli sbuffi più temperati di una circolazione fresca posta sul mediterraneo più orientale, la quale evolverà in cut-off, portando quindi ancora una certa instabilità in quelle zone associate a temperature decisamente più contenute.

La giornata di giovedì vedrà una prima graduale modifica dell’assetto barico in area europea, pur se ancora con un tempo tutto sommato tranquillo; i massimi pressori e di geopotenziale tenderanno a guadagnare maggiore spazio tra il Regno Unito e successivamente l’Islanda, al contempo masse d’aria decisamente più fresche inizieranno a scorrere sul proprio bordo orientale ad iniziare dalla Penisola Scandinava, ed in graduale marcia verso sud.

 Secondo step 

La dinamica descritta sarà sempre più evidente nei giorni successivi, con tali masse d’aria che guadagneranno sempre più spazio verso l’Europa centrale e balcanica, portando qui anche una certa instabilità del tempo durante il week-end pasquale; in questa fase anche l’Italia subirà un graduale ma deciso calo termico ad iniziare dalle regioni di Nord-est, che potrebbero vedere i cali termici più drastici specie se paragonati ai valori elevati di questi giorni.

Riguardo le condizioni meteo in area italica, al momento sembrerebbero pochi ed isolati i fenomeni associati, soprattutto sull’area più orientale, in un contesto di tempo che comunque si manterrebbe per lo più stabile e con poca nuvolosità, anche se con clima decisamente più fresco rispetto a questi giorni finali di Marzo.

 Terzo step 

Ad inizio della prossima settimana, una possibile ed ancora più importante onda di Rossby in area atlantica (ovvero parliamo sempre dell’ondulazione della corrente a getto), potrebbe portare alla formazione di un possente blocco anticiclonico in pieno oceano e sviluppato in senso meridiano, in tutta l’area che va dall’area ad ovest delle isole Canarie fin quasi l’Islanda.

Se tale evoluzione venisse confermata, si aprirebbe un corridoio di irruzioni fredde per il periodo, di origine artica, dirette sull’Europa occidentale, il cui contrasto con l’aria decisamente più mite mediterranea potrebbe innescare la formazione di perturbazioni su tali zone con instabilità diffusa oltre ad un consistente calo termico.

Come accade in tali dinamiche, la risposta a mo’ di mulinello in seno all’ondulazione medesima che si spingerebbe con il suo ramo freddo fin verso la Penisola iberica, porterebbe una temporanea avvezione calda sub-tropicale tra il sud-Italia ed il mediterraneo orientale, con anomalie termiche decisamente positive ma soprattutto in quota (al suolo effetti molto più limitati a causa di alcuni fattori).

Tale dinamica però potrebbe avere due differenti evoluzioni: una quella che vedrebbe un semplice pre-frontale associato poi ad un successivo transito della medesima perturbazione verso est, che porterebbe i suoi effetti instabili anche su queste zone; l’altra, quella di un prolungamento delle anomalie positive associata a maggiore stabilità con le perturbazioni che si fermerebbero maggiormente verso l’Europa occidentale.

Pertanto occorre ancora attendere e valutare quale delle due ipotesi prevarrà; in linea di massima, a livello generale, sembra che il nuovo mese di Aprile voglia partire con maggiori scambi meridiani ed una dinamicità più accentuata, facendo vivere maggiormente il lato instabile di questa stagione, perlomeno in alcune zone, ancora da stabilire. ■

a cura di Stefano Salamanna